giovedì 11 ottobre 2012

Papà




Papà sento il battito del tuo amore
Nonostante io sia distante cento chilometri
E sbroglio quel nodo di rabbia
Mentre a fatica deambuli verso la poltrona
Con le pieghe della vecchiaia che seguono i tuoi passi
Ti sento papà
Sento i tuoi errori che cedono il passo alla rassegnazione
Non so se sono stato un buon figlio papà
Il padre padrone che c’è in te ha sfornato traumi
Il padre bambino che c’è in te ha regalato sorrisi
Gli urli e il fascismo nell’imporre le tue idee
Non cancellano quello che sento per te
Quando stavo sulle tue spalle salendo le dolomiti
Quando scappavo dalle api che tu curavi per farne miele
Quando John Wayne in bianco e nero dalla televisione  sparava agli indiani mentre bambino dormivo sul tuo petto
Non so se sono stato un buon figlio papà
Anche nel silenzio l’amore parla
E anche se non hai mai creduto in me
Anche se ancora oggi vecchio e stanco imponi la tua visione
Io ti amo papà
Quello che più mi spaventa non sono le tue urla che col passare del tempo sono divenute sempre più flebili
Quello che più mi spaventa è saperti freddo in obitorio
Sono anni che mi preparo papà a quel giorno
Anni in cui mi dico che sarò pronto
Papà sento il battito del tuo amore
Nonostante io sia distante cento chilometri
E sbroglio quel nodo di rabbia
Mentre a fatica deambuli verso la poltrona
Con le pieghe della vecchiaia che seguono i tuoi passi
Ti sento papà
Sento i tuoi errori che cedono il passo alla rassegnazione
La morte papà non mi fa paura
La mia morte
La tua mi terrorizza
Gli urli e il fascismo nell’imporre le tue idee
Non cancellano quello che sento per te
Quando stavo sulle tue spalle salendo le dolomiti
Quando scappavo dalle api che tu curavi per farne miele
Quando John Wayne in bianco e nero dalla televisione  sparava agli indiani mentre dormivo sul tuo petto
Altro non so dire
Rimango muto come muto sei sempre stato quando cercavo un dialogo impossibile
Anche nel silenzio l’amore parla
E allora lasciamo parlare.

©OlivieriFrancesco

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