mercoledì 15 ottobre 2014

Una donna


Le calze il rossetto che smuovono l’aria nell’intreccio degli sguardi passionali dei desideri perduti

Le curve della fatica incessante tra un tacco a spillo e i piatti da lavare come una dea fatta donna che bacia la precisione dell’accoglienza

Un trucco per ingannare il tempo sulle strade dei centri commerciali i negozi tutti affascinanti prodotti della bellezza svanente  

Un sorriso aperto tra luna e terra un ti amo sospirato all’uomo fuggito all’abbraccio commosso della solitudine

Un raccogliere stracci di parole sospese io donna accavallante pensieri d’amore

Un seno per figli perfetti bastardi destini avvolti d’egoismo umano

La faccia mia di donna specchiata alla faccia mia di donna

Un tuono silente

L’amore infinito.

Francesco Olivieri

Tutti i diritti sono riservati e protetti Siae 

venerdì 3 ottobre 2014

MIA

Mia

Con spiccato accento milanese

Ue figa hai capito
l’ho conosciuta così in quella disco dai
come si chiama?
Ah Zenit si chiama
L’ho conosciuta lì
Un pezzo di figa ragazzo che neanche te lo immagini
Un culo da urlo
Due tette meravigliose
E il viso?
Che te lo dico a fare
Cazzo c’aveva un viso tipo la Belen
Ecco pareva la Belen ma più bella
E stava lì che ballava con le sue amichette
Io ero tutto arrapato quando l’ho vista
Allora mi son detto figa
O mi tiro qualcosa o qui non ci scappa nemmeno una scopata
Allora sono andato in bagno
Ho steso una bella riga
Anzi due
E me le son tirate su che nemmeno me ne sono accorto
E c’era quella musica del cazzo che però piace tanto alle ragazze
C’avevo la cravatta ancora del lavoro
Che poi diciamolo Roberto
Io mi sono rotto il cazzo di fare l’avvocato
A salvare il culo a quattro stronzi
Vabbè arriva il giorno che li mando a fare in culo
Capito
E mi prendo la barca che ho a Trieste
E vi saluto tutti figa
Dov’ero rimasto?
Ah si
Che lei si muoveva come una dea
Un pezzo di gnocca che non hai idea
E stava lì con le sue amichette
Allora mi avvicino e comincio a fare il coglione
Sai come faccio no?
Le faccio divertire ste stronze
E poi me le scopo
Come sempre
Poi se tiri fuori la carta di credito e paghi tu
Le scopi ancora prima
Che alla fine son tutte del gran troie ste donne
C’hanno la figa col buco per far entrare i gettoni
Più ne metti più si apre e te la danno
Se poi ci metti tanti tanti soldi
Arriva anche il culo
Ste troie
M’avvicino
E le dico
Signorina le posso offrire un drink?
Così le dico
Che volevo scoparmela lì su due piedi
Ma sai che queste vogliono essere prese in giro
Poi te la danno sia chiaro
Ma prima devi fare quelle cose che odio cazzo odio
Ma sono da fare
Tipo piacere come ti chiami
Piacere come mi chiamo
E ste stronzate qui
Poi parte il cosa fai
Maddai interessante
E tu cosa fai
Molto interessante
E di quello che dico e di quello che dice
Non me ne frega una beata minchia
Per essere chiaro
Ma assecondo
Porto pazienza
Porto la mia preda e che preda
Al bancone del bar
E comincio a sciorinare una quantità di stronzate che nemmeno mi ricordo guarda
Sarà stato l’effetto della bamba
Ma stavo a palla
E lei rideva come una dea
Era una dea cazzo
Una dea fottutamente bella
Presente la Belen
Ah te l’ho già detto?
Vabbè comunque molto meglio della Belen amico
Molto meglio
Comunque alla fine mezzi ubriachi
Saliamo sul primo taxi che passa e me la porto a casa
E poi come volevasi dimostrare
Dopo altre due tirate io e due lei
Ci siamo fatti una scopata che nemmeno dio se l’è mai fatta
Una scopata così
E poi è arrivata quella cosa cazzo che non volevo
Figa hai presente quando ti si annoda lo stomaco?
La volevo tutta per me quella dea meravigliosa
Appena ha varcato la porta salutandomi con un bacio sulle labbra e dicendomi ciao bell’imbusto a presto
Figa non c’ho capito più un cazzo
Mentre prendeva l’ascensore
Io ero impanicato
E ora dove andrà?
Con chi starà?
Con chi parlerà?
Ero in crisi di panico totale
Quella donna era mia e doveva restare mia
L’ho chiamata e le ho detto torna
Torna cazzo che mi manchi
Mi ha detto di rilassarmi
Ma io lo so come sono queste
Sono tutte troie
Queste ti accarezzano l’uccello e il cuore
E poi passano alla prossima carta di credito
Magari più carica di soldi
Ho cominciato a mandarle messaggi su messaggi
A spiare quello che faceva su facebook
Non hai idea di quanti coglioni che le sbavano dietro
Stronzi bastardi
Quella donna è mia
Urlavo nella mia stanza vuota
Poi dopo due tre volte che ci siamo rivisti
Lei ha cominciato a non rispondermi
Di sicuro ha un altro quella puttana
Di sicuro si fa sbattere dal primo coglione sfondato di soldi
Ma non esiste
Io ti amo capito?
Ti amo
E più le scrivevo
Più spariva
Ho pianto sai
Cazzo non ridere è una cosa seria
Ho pianto come un bambino
Mi mancava come può mancarti un braccio quando te lo tranciano
E mi tornava alla mente mia madre
Che mi ha lasciato quando avevo cinque anni
E stavo lì in quell’ospedale
E lei piano piano moriva di quel male fottuto
Mamma non morire ti prego
Le dicevo
E lei amore mio non ti devi preoccupare
Io sono e sarà sempre tua
E piangevo con la mia mano nella sua
Su quel cazzo di letto d’ospedale
E la sofferenza è una cosa atroce Roberto
Atroce
Avevo cinque anni e non avevo più mia madre
Ma sapevo che ovunque andassi era mia
E questa cosa che lei mi evitava
Mi mandava in bestia
Non volevo perdere ancora un’altra volta l’amore
Cazzo no
Poi non andavo più al lavoro
Mi era venuta la febbre e non capivo più nulla
Volevo solo lei
La sua pelle
Quel suo profumo
Quelle curve
Quel suo sorriso
E figa la cosa incredibile
è che era pure intelligente e dolce
e per una scopata ero finito quasi al manicomio
ma al manicomio cazzo se ci devo andare ci porto anche lei
come ver’iddio.

ora hai tutto tesoro mio
hai tutto quello che desideri
chiedi e ti sarà dato
ahahahah sembro gesù cristo
cazzo che pezzo di sfigato e stronzo che sono
se hai sete basta che mi chiami
se hai fame anche
tutto quello che desideri amore mio
hai visto che bell’anello che ti ho regalato?
Non piangere ti prego
Sai che non sopporto vederti soffrire
Non credere che mi diverta
Lo faccio per te amore mio
Lo faccio per te e per noi
Smettila di piangere porca di quella troia
Ti ordino di smettere
Troia
Scusa amore non volevo urlare
Ehi ascolta
Ora vado a prendere il sushi
Non ti muovere
Ahahahha dai scherzo
Era una battuta
Bevuto hai bevuto se vuoi pisciare o cacare fai pure
Ti ho messo una bacinella sotto le gambe
Non è il massimo della comodità comprendo
Ma tranquilla poi pulisco io

E poi sai che è successo?
Ascolta amico mio
Quando l’ho accoltellata
Davvero lo facevo per il suo bene
Lei era mia capito?
Mia
Quella dea meraviglia
Prendetevela ora che fa schifo
Ora che ha la faccia trasfigurata
Ora si che potete scoparvela
Pezzi di stronzi qualunque
Che ha amato solo me
E basta
Questa ventenne modella
Ha amato solo me
Dopo le trenta e passa accoltellate che le ho inferto
Potete prendervela
Così gli ho detto amico mio
Anche a quegli sbirri di merda che mi guardavano attoniti dopo aver sfondato la porta di casa mia
Ora potete invitarla a cena
Ahahhahaha
Invitarla al cinema ora che fa schifo
ahahahahaha
È tutta vostra questa bestia da macello
La mia dea non sarà mai vostra
Bastardi
Vero amore mio?
Tienimi la mano ti prego
Tu sei e sarai solo mia.

©Francesco Olivieri

Testo registrato in SIAE